Le piazze medioevali
«Piazza dei Miracoli,
un miracolo di piazza»
La società urbana accoglieva nobili, mercanti, professionisti, artigiani, salariati e disoccupati. Dal punto di vista economico la città era la sede di attività mercantili e manifatturiere e si poneva al centro di relazioni politiche e economiche di un territorio più ampio. La città veniva inoltre percepita dai suoi abitanti come civitas, cioè come l'insieme di cittadini di una stessa località soggetti agli stessi diritti e doveri.
La dinamicità economica e politica delle città rese necessaria l'istituzione di una piazza pubblica che accogliesse le assemblee generali e le manifestazioni del popolo ma anche il mercato, le cerimonie rituali e i tornei. Essa era il fulcro economico, politico e sociale della città e vi veniva anche amministrata la giustizia cittadina.
In questo
contesto prosperoso e vivace si sviluppò il teatro medievale. Il primo luogo in
cui nacque furono le chiese in cui si iniziarono a rappresentare i passi del
Vangelo per spiegarli meglio e alimentare il fervore della fede; in seguito
però assunse una sua autonomia uscendo dal contesto degli edifici religiosi.
Spesso l'altare simboleggiava il Paradiso e l'ingresso l'Inferno. Le cerimonie
liturgiche presentavano aspetti tipici della drammatizzazione teatrale fra cui
il dialogo, la musica, l'uso di elementi scenografici e per questo si può
parlare di "drammi liturgici". I
soggetti più frequenti erano la Passione di Cristo e la sofferenza delle
Vergine e dei santi. Il teatro medievale
che ne derivò fu caratterizzato dalla drammatizzazione, dai motivi teatrali
religiosi, dall'uso del volgare e da una componente liturgica e didattica.
Poiché la chiesa era spesso troppo stretta per permettere le rappresentazioni
sacre si iniziarono a costruire dei palcoscenici nei sagrati delle chiese. Da
ciò poi nacque la rappresentazione teatrale profana.